Impara l’arte (quinta puntata)
Impara l’arte (quinta puntata)
Babsy scelse una macedonia di frutta accompagnata da un succo d’ananas. Rennah preferì un cheesburger con una birra doppio malto. Babsy fece finta di niente, preferendo non commentare, per ora, le scelte dietetiche dell’amica. Tornate al tavolo, però, cominciò a guardarla di sottecchi, assaporando i suoi pezzetti di melone, di anguria, i suoi grossi chicchi d’uva che masticava con cura, quase avesse paura di schiacciarli tra i denti.
“Che c’è?”
“Ma tu segui sempre questa dieta?”
“Perché?”
“Come, perché? Uno, ti fa ingrassare. Due, ti fa male alla salute.”
“Non sarai mica fissata con la dieta, vero?”
“Strano, no? Considerato che faccio la modella… Direi che il novantanove virgola novantanove delle nostre colleghe ci fa attenzione.”
“Vorrà dire che io farò parte dello zero virgola uno delle altre.”
“A parte che è lo zero virgola zero uno, comunque devi stare attenta. Ho capito che hai diciannove anni, ma ti devi dare una regolata.”
“A parte che oggi è il mio compleanno, quindi gradirei mangiare quel che mi pare in santa pace. E poi che problema c’è? Casomai vado in bagno.”
“Scusa, invece di andare in bagno, basta che fai attenzione prima.”
“Che palle! Io sto bene così. Non ho mica voglia di arrovellarmi il cervello con tutta questa storia delle calorie…”
“Guarda che puoi mangiare quasi tutto, basta che ti regoli con la quantità e che stai attenta a come combini le pietanze. Ad esempio, se ti va la carne la puoi mangiare, basta che sia carne bianca e cotta ai ferri. Puoi bere il latte, basta che non ci mangi frutta fresca o secca. Puoi mangiare le uova, ma non con formaggio o latte. Puoi persino mangiare il miele e lo zucchero, ma non con gli ortaggi.”
“Scusa, ma secondo te come faccio a ricordarmi tutte queste cose? Io sto bene così. Mangio quel che mi va e poi, se mi accorgo di aver esagerato, due dita in gola e via.”
“Sai quanto duri così?”
“Durerò il giusto. Io agli hamburger non ci rinuncio, cara la mia salutista.”
“Fai un po’ come ti pare, ma stasera se vieni a cena da me ti preparo solo cose sane. Vediamo se ti fanno schifo.”
“Allora andiamo a cena da te?”
“Come no. Non volevi vedere Brixton?”
“La patria dei bunga-bunga?”
“Lo sapevo, frequentare Stanley ti fa male…”
“Infatti oggi sto con te. Non vedo l’ora di sentire tutte le cose sagge che mi devi ancora dire.”
“Mi prendi in giro?”
“Io? Non oserei maaaaaai, my dear.”
“Forza, finisci quella schifezza che andiamo.”
“Possiamo prendere un taxi?”
“Manco morte. Underground forever.”
“Uffa! Come sei pallosa!”
“Facciamo così. In metropolitana guidi tu, così vediamo dove ci porti. E se sbagliamo fermata, proseguiamo a piedi.”
“Ma chi me l’ha fatto fare…”
“Darling, take a walk on the wild side…”
“Con te? Non sai neanche da che parte è la wild side.“
“Potrei sempre stupirti…”
“Non vedo l’ora, darling, che tu mi stupisca, non vedo l’ora…”
“Allora andiamo. E facciamo così: per il ritorno a Brixton scegliamo un percorso alternativo. Partiamo da Waterloo e da lì vediamo come te la cavi.”
“Cos’è, una specie di corso di sopravvivenza, il tuo?”
“No, è un corso di emancipazione. E lungo la strada ti interrogo su Hopper. Voglio sapere le tue impressioni, quello che hai imparato.”
“Te l’ha detto nessuno che sei un po’ petulante?”
“Solo la mia insegnante delle medie.”
“E tu cosa le hai risposto?”
“Meglio petulante che ignorante…”
“Dovevi essere una vera simpatia a tredici anni…”
“Ero insopportabile. Il tempo mi ha addolcita.”
“Figurati! Beh, andiamo, su. Come si arriva a Waterloo?”
“Con i piedi. Ringraziami che hai le scarpe da ginnastica.”
“Sì, sì, grazie…”
“Let’s go!”
Alzandosi Babsy porse a Rennah la piccola mappa della metro, e lei la studiò per tutto il tragitto fino alla stazione, cercando di scegliere il percorso più più breve. Si accorse che, da dove erano loro, Brixton era relativamente vicina. A Waterloo presero la nera fino a Kennington, la stazione successiva, qui cambiarono pur rimanendo sempre sulla nera, perché c’erano dei lavori in corso. Scesero a Stockwell e da lì presero la linea azzurra fino a Brixton, una sola fermata. Arrivate a Brixton, Rennah era talmente contenta di non aver sbagliato niente che decise di fare l’abbonamento mensile. Babsy, dentro di sé, si rallegrò per questa prima, piccola vittoria.
Fine quinta parte (continua…)
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- Pubblicato:
- 19 maggio 2010 / 17:27
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